Bambini: rischi e opportunità della digitalizzazione
Soltanto negli ultimi dieci anni, il mondo della tecnologia ha iniziato svolgere un ruolo preponderante nella realtà dei piccoli, in particolar modo, i processi di socializzazione, ad oggi, passano tanto dal piano digitale quanto da quello “reale/concreto”, pensiamo ad esempio all’utilizzo dei social media o del mobile gaming.
Gli esiti di questi processi di digitalizzazione li conosceremo soltanto negli anni futuri; dunque, non è semplice fare le giuste valutazioni.
Il primo spunto di riflessione, in tal senso, concerne le attribuzioni che si sentono generalmente in merito alla tecnologia: che sia dannosa, che sia un impedimento alla crescita, ma la tecnologia, di per sé, non comporta alcuni di questi esiti come certezza, possiamo piuttosto parlare di rischi e opportunità associate allo sviluppo tecnologico.
Bambini e accesso alla tecnologia: quando è troppo presto?
Come prima cosa porrei l’accento sulla velocità galoppante con cui la tecnologia si sviluppa: ogni anno assistiamo a delle novità importanti e conoscerle non significa necessariamente comprenderne la portata.
In questi termini, è quindi importante comprendere quando far accedere il bambino ad una determinata tecnologia e quando invece può essere ancora troppo presto.
Prendiamo ad esempio il cellulare: a che età un bambino dovrebbe averne uno?
Se consideriamo il cellulare come un mezzo di raggiungibilità -un telefono- possiamo pensare che potrà servirgli nel momento in cui fa le prime attività da solo. Tuttavia, è chiaro che ad oggi il cellulare è molto più di questo, è un piccolo tuttofare tascabile con potenzialità enormi.
Come può impattare questo sul benessere del bambino e sul suo sviluppo? Come può impattare sui processi di socializzazione?
Come rispondere quando ci dice “ce l’hanno tutti tranne me?”
E’ in relazione ai valori familiari e agli stili genitoriali che queste domande trovano risposta,
L’aspetto realmente importante è essere a conoscenza dell’utilizzo che ne può derivare e trarre le proprie conclusioni.
I rischi associati all'utilizzo delle tecnologie nell'infanzia
Fatte queste premesse, è doveroso ricordare che i rischi associati ad un utilizzo smodato e inconsapevole delle tecnologie possono essere: ridotte capacità di attenzione e concentrazione, minore regolazione degli impulsi, inferiore resistenza alla gratificazione, ridotte capacità sociali ed emotive, inferiori abilità autoregolative, rischio di sviluppo di dipendenza, rabbia, impulsività, disforia.
Allo stesso modo, le opportunità legate ad un utilizzo consapevole e moderato della tecnologia possono essere: migliori capacità di decision making, migliorate capacità organizzative, maggiore velocità di risposta agli stimoli, migliori insight sul processo tecnologico stesso.
È, dunque, di fondamentale importanza educare e informare il bambino sull’utilizzo consapevole e moderato delle tecnologie e dei mezzi digitali, fornendo al contempo stimoli e opportunità che siano totalmente offline.
Cosa fare quando il bambino è troppo attaccato al cellulare?
Se notiamo nel bambino un attaccamento smodato ai mezzi digitali, è bene iniziarsi a porre delle domande: cosa sta segnalando il comportamento del bambino? Cosa è possibile fare a riguardo?
In primo luogo è necessario avere cautela nel fornire gli strumenti digitali al proprio bambino, senza però demonizzarli.
I fattori di prevenzione più importante nell’utilizzo delle tecnologie sono l’educazione e l’informazione: comprendere cosa sta utilizzando il proprio bambino, indagare i rischi le opportunità associate, educarlo ad un utilizzo misurato, sono tutti elementi che concorrono a strutturare un approccio equilibrato alle stesse.
La tecnologia presenta i suoi rischi nel momento in cui viene utilizzata in un modo scorretto o inconsapevole, andando ad sfavorire il corretto sviluppo del bambino.
Quando il bambino è troppo attaccato al cellulare o ad altri mezzi digitali, è molto probabile che stia strutturando una "dipendenza": con le dovute proporzioni, il processo non è diverso da quello delle dipendenze che si sviluppano in adolescenza o in età adulta. La velocità con cui operano i mezzi digitali crea una forte sensazione di piacere nel cervello dei più piccoli (così come in quello dei più grandi), perciò si viene a creare un attaccamento forte allo strumento.
Sarebbe dunque opportuno procedere con una sorta di "disintossicazione", ovvero con una riduzione del tempo passato al cellulare: è chiaro che questo processo si interseca con delle dinamiche familiari ben più profonde che riguardano le abitudini del bambino e della famiglia stessa.
Quando l'attaccamento del bambino al mezzo digitale risulta fonte di preoccupazione e si notano segnali di disagio importanti, è opportuno rivolgersi ad uno specialista per una consulenza.
Un colloquio con uno Psicologo dello Sviluppo rappresenta un atto di prevenzione e di salvaguardia per la salute del bambino.
Una consulenza psicologica rappresenta infatti uno strumento di indagine su misura atto a valutare criticità da contenere e punti di forza da cui ripartire per favorire il benessere del bambino, scongiurando il cronicizzarsi di comportamenti disfunzionali che possano ripercuotersi sul suo benessere presente e futuro.