Claustrofobia, cos'è come si cura con la realtà virtuale
Indice:
- La claustrofobia, la paura degli spazi chiusi e l'ansia
- I sintomi della claustrofobia
- Ansia e ansia anticipatoria nella paura dei luoghi chiusi
- Come peggiorare la claustrofobia: l'evitamento una soluzione disfunzionale
- I luoghi e le situazioni più temute dalla persona claustrofobica
- Come affrontare e risolvere efficacemente la claustrofobia?
- Psicoterapia della claustrofobia nel mio studio a Roma Nord
La claustrofobia, la paura degli spazi chiusi e l'ansia
La claustrofobia è un disturbo d'ansia, una fobia specifica, che concerne la paura degli spazi chiusi e che si presenta quando la situazione in cui ci si trova rimanda alla sensazione di non poter fuggire, sottrarsi, a un ambiente percepito come fortemente ansiogeno.
In tal senso, lo spazio chiuso diventa una situazione invalidante che rappresenta una forte minaccia al funzionamento personale.
Quando il claustrofobico si trova in una situazione chiusa, avverte una forte ansia e una sensazione di mancanza di libertà di movimento: è come se quella situazione gli stesse togliendo il suo spazio vitale.
In tal senso, lo spazio chiuso diventa una situazione invalidante che rappresenta una forte minaccia al funzionamento personale.
Quando il claustrofobico si trova in una situazione chiusa, avverte una forte ansia e una sensazione di mancanza di libertà di movimento: è come se quella situazione gli stesse togliendo il suo spazio vitale.
I sintomi della claustrofobia
Tra i sintomi più diffusi che una persona claustrofobica può provare in un luogo chiuso troviamo:
-
sensazione di soffocamento, mancanza d'aria
-
iperventilazione
-
battiti accelerati
-
sudorazione
- nausea,
- vomito
- formicolii
- sensazioni di estrema spossatezza
- collasso
- panico
Ansia e ansia anticipatoria nella paura dei luoghi chiusi
Considerate le spiacevoli sensazioni associate agli spazi chiusi, anche il solo pensare al dover andare in un luogo chiuso può generare nella persona le medesime sensazioni sgradevoli, simili alla sintomatologia descritta in precedenza e ansia anticipatoria, proprio perché anticipa l’ansia che si prova una volta che si è effettivamente nella situazione temuta, mantenendo in atto la paura e rinforzandola.
Come peggiorare la claustrofobia: l'evitamento una soluzione disfunzionale
La strategia messa in atto dal claustrofobico è l’evitamento che consente di sfuggire alla situazione temuta.
Una strategia che momentaneamente reca sollievo per lo scampato pericolo, ma del tutto disfunzionale poiché ogni paura non affrontata diventa sempre più consistente e radicata.
Il claustrofobico, dunque, tende ad evitare tutte le situazioni in cui si sente chiuso, delimitato, costretto.
Il claustrofobico, dunque, tende ad evitare tutte le situazioni in cui si sente chiuso, delimitato, costretto.
Si costruisce così un problema, in particolare quando ciò accade in situazioni frequenti o necessarie da affrontare, con ricadute negative sul proprio benessere e qualità di vita.
Come ad esempio avviene nel caso della paura della risonanza magnetica, strumento in grado di provocare nel fobico ansia intensa e insopportabili sensazioni di imprigionamento e blocco che conducono i più a rinunciare a indagini necessarie per la propria salute.
In ogni caso le situazioni temute da chi soffre di claustrofobia possono essere molte, una o più e diverse per ciascuno.
I luoghi e le situazioni più temute dalla persona claustrofobica
- Ascensori
- Risonanza magnetica
- Tram
- Metropolitana
- Autobus
- Aereo
- Gallerie
- Sottopassaggi
- Negozi
- Cinema
- Teatro
- Luoghi affollati
Come affrontare e risolvere efficacemente la claustrofobia?
Come smettere di scappare nei confronti di una minaccia che non è reale, ma solo percepita?
Date le ripercussioni che questo disturbo genera sulla vita quotidiana per l'intensa ansia, i sintomi connessi, le difficoltà e le rinunce che comporta, sarebbe bene prendersi cura della claustrofobia fin dal suo esordio per evitarne la cronicizzazione e la progressiva estensione ad altri ambiti.
La claustrofobia è comunque trattabile anche se consolidata da tempo, sebbene un intervento tempestivo possa consentire trattamenti più brevi.
Una psicoterapia attiva e mirata sul disagio, è senza dubbio un trattamento estremamente efficace per affrontare e risolvere la claustrofobia anche in tempi non necessariamente lunghi.
Ho ottenuto buoni esiti abbinando alla terapia mirata l'utilizzo della realtà virtuale, che consente di lavorare in maniera ottimale sulla desensibilizzazione agli stimoli fobici.
La realtà virtuale rappresenta uno strumento innovativo con solide radici scientifiche dai solidi e documentati riscontri pragmatici, in grado di aggiungere un significativo plus al trattamento terapeutico e alcuni importanti vantaggi anche in termini di efficienza e economicità.
Fai un primo passo verso il tuo benessere
Psicoterapia della claustrofobia nel mio studio a Roma Nord
Tratto la claustrofobia con la psicoterapia sistemica mirata sul disagio integrata con la terapia virtuale, con buoni esiti.
Come detto poco sopra l'utilizzo della realtà virtuale in psicoterapia è il frutto di lunghi studi e ricerche, nata dall'intreccio di saperi scientifici e supportata da numerosi riscontri pragmatici molto utile per trattare fobie specifiche e altri disturbi d'ansia.
Per approfondire:
Combattere l'ansia con la Realtà Virtuale
BIBLIOGRAFIA:
Van der Kolk, Il corpo accusa il colpo, Raffello Cortina
Nardone, Paura, panico, fobie, Ponte alle Grazie
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