Giochi da femmina, giochi da maschio: riflettiamo
Quando parliamo di giochi “da maschio” o “da femmina” facciamo riferimento alla tipizzazione delle attività ludiche per genere: nel nostro retaggio culturale ci sono delle attività che, storicamente, sono considerate appropriate per il genere di appartenenza.
Banalmente e brutalmente: i bambini con i soldatini e le bambine con le bambole.
Quando il bambino gioca con giocattoli del "sesso opposto"
Osservare il proprio bambino giocare con attività “tipiche del sesso opposto”, o avere prevalentemente amici del sesso opposto, può essere un’occasione per riflettere e scardinare alcune credenze.
Come primissimo aspetto, va considerato che ritenere un attività “da maschio” o “da femmina” è un qualcosa che riguarda più gli adulti, che i bambini.
La nostra generazione, figlia della sua storia, ha imparato che alcune attività sono “da maschio” o “da femmina”.
Questi modelli sono stati perpetuati e, più o meno volontariamente, vengono promossi ed applicati ai bambini di oggi.
Loro, tuttavia, con la freschezza e l’elasticità di una mente ancora libera da preconcetti, sanno essere altrettanto liberi nel loro gioco.
Emblematico il caso di Giovanni, che all’osservazione di un passante “Ma giochi con le bambole? Sei un maschio, dovresti giocare coi soldatini” risponde “Sono il papà, mica la mamma!”.
Dunque, la valutazione dell’attività ludica, piuttosto che ricadere sulle stereotipie di genere, dovrebbe ricadere sulle modalità emotive e sulle trame sottese del gioco. Ad esempio: se un bambino gioca con le bambole, ma lo fa tendenzialmente menomandole, rovinandole, oppure se una bambina gioca con le macchinine distruggendole brutalmente e simulando costantemente incidenti tragici, e se ciò avviene quotidianamente e con regolarità, questi sono segnali da non sottovalutare.
I segnali di malessere nel gioco del bambino: quando contattare lo Psicologo dello Sviluppo?
Il gioco presenta dei significati profondi in cui il bambino proietta il suo mondo emotivo e le sue fantasie: modalità di gioco eccessivamente aggressive, macabre, con trame emotive prevalentemente negative sono importanti segnali di stress emotivo.
Se aquesti si accompagnano altri segnali comportamentali come somatizzazioni, oppositività, difficoltà nel linguaggio, ed altri segnali che ti invito ad approfondire nel mio articolo sui disagi infantili, allora sarebbe imprescindibile, tramite una consulenza psicologica, comprendere la situazione del bambino, evidenziando le criticità e i punti di forza, per fare il primo passo necessario al fine di prevenire la cronicizzazione del disagio ed evitare che tali problematiche abbiamo effetto negativo sul suo benessere presente e futuro.