Trattamento all'avanguardia del Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC)
- Una terapia innovativa per il trattamento del DOC
- Il ruolo della terapia sistemica nel trattamento del DOC
- Realtà Virtuale e DOC: un’Integrazione con la prospettiva sistemica
- L’Integrazione della Realtà Virtuale con la terapia sistemica
- Psicoterapia integrata del DOC nel mio studio a Roma Nord quartiere Parioli/Pinciano
Una terapia innovativa per il trattamento del DOC
Il Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC) è una condizione che richiede un intervento terapeutico mirato e strutturato, capace di accompagnare il paziente in un percorso di esposizione graduale e desensibilizzazione agli stimoli ansiogeni. Le tecniche di esposizione hanno dimostrato nel tempo una solida efficacia nel ridurre l’intensità della sintomatologia, ma il successo del trattamento dipende dalla capacità di adattarlo alle caratteristiche del singolo individuo. Non tutti i pazienti riescono ad affrontare direttamente le situazioni temute, e in alcuni casi possono emergere resistenze che compromettono il percorso terapeutico.
Per questo motivo, si sta affermando sempre di più la necessità di un approccio terapeutico integrato, che unisca l’efficacia dell’esposizione a una lettura più ampia del disagio. Un modello che includa strumenti innovativi come la realtà virtuale (VR) e una prospettiva sistemica consente non solo di modulare il livello di esposizione in base alla tolleranza del paziente, ma anche di esplorare le dinamiche relazionali e contestuali che contribuiscono al mantenimento del disturbo.
L’obiettivo non è solo ridurre la risposta ansiosa agli stimoli, ma comprendere in che modo il sintomo si inserisce nella rete di significati, esperienze e interazioni del paziente, favorendo un cambiamento più profondo e duraturo.
Il ruolo della terapia sistemica nel trattamento del DOC
La terapia sistemica offre una chiave di lettura che non si limita all’individuo, ma esplora il modo in cui il suo disagio si colloca all’interno delle dinamiche relazionali e ambientali. In questa prospettiva, il DOC può essere visto non solo come un disturbo da ridurre, ma anche come un fenomeno che assume una funzione specifica nel contesto di vita della persona.
Ad esempio, le compulsioni possono diventare una modalità per gestire ansie più ampie, mentre certe strutture relazionali o esperienze di vita possono favorire il consolidarsi di schemi di pensiero disfunzionali. Il terapeuta, quindi, non si limita a lavorare sulla riduzione dei sintomi, ma analizza le connessioni tra il disturbo e il mondo del paziente, individuando eventuali fattori che ne sostengono la persistenza.
L’integrazione della realtà virtuale in questo approccio consente di creare scenari esperienziali che aiutano a far emergere queste connessioni, facilitando il lavoro terapeutico in modo più coinvolgente e mirato.
Realtà Virtuale e DOC: un’Integrazione con la prospettiva sistemica
Le tecniche di esposizione graduale, utilizzate da decenni per il trattamento delle fobie e del DOC, si basano sul principio della desensibilizzazione sistematica (Wolpe, 1972). La realtà virtuale permette di rendere queste esposizioni più immersive e controllabili, offrendo un ambiente sicuro in cui il paziente può affrontare gradualmente le proprie paure.
Nel trattamento del DOC, la VR consente di simulare situazioni ansiogene, offrendo vantaggi importanti:
- Personalizzazione degli scenari in base alle specifiche ossessioni del paziente.
- Maggiore flessibilità nella gestione dell’ansia, con possibilità di modulare l’esposizione in base alla risposta emotiva.
- Un setting sicuro e protetto, che facilita il superamento della paura senza il rischio di esperienze traumatiche.
Uno degli strumenti più innovativi in questo ambito è DOCURE VR, un’app sviluppata da Idego – Psicologia Digitale, presentata al Summit Internazionale del 2024 sul DOC.
Ogni scenario è suddiviso in livelli progressivi, permettendo al paziente di esporsi gradualmente agli stimoli ansiogeni. La possibilità di avanzare o tornare indietro nei livelli aiuta a modulare l’esperienza in base alla risposta emotiva.
L’Integrazione della Realtà Virtuale con la terapia sistemica
All'interno di un percorso terapeutico più ampio, la realtà virtuale può diventare uno strumento che aiuta il paziente e il terapeuta a comprendere meglio il significato del disturbo nel contesto della sua vita. Attraverso l’esposizione guidata agli stimoli ansiogeni, possono emergere riflessioni importanti su come il DOC si intreccia con esperienze passate, dinamiche relazionali o schemi di pensiero appresi nel tempo.
Ad esempio:
- Quali emozioni profonde emergono durante l’esperienza virtuale?
- In che modo le ossessioni e le compulsioni si collegano ad aspetti più ampi della vita del paziente?
- Quali dinamiche o credenze contribuiscono a mantenere il disturbo nel tempo?
Questo approccio permette di andare oltre la semplice riduzione dei sintomi, favorendo una maggiore consapevolezza e un cambiamento più profondo.
I vantaggi di questo approccio terapeutico
L’integrazione tra terapia sistemica e realtà virtuale offre una prospettiva innovativa per il trattamento del DOC. La VR è sia uno strumento per l’esposizione agli stimoli temuti alternativo alla modalità immaginativa, sia un mezzo esperienziale per esplorare il significato del disturbo nel contesto di vita del paziente. Un trattamento efficace e efficiente dagli esiti promettenti.
Attraverso un lavoro che combina esposizione guidata e riflessione sulle dinamiche sottostanti, il paziente può sviluppare nuove modalità di gestione dell’ansia e del disagio, favorendo un cambiamento più duraturo e significativo.