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Indice:
Autostima, da cosa dipende e come accrescerla?

Cos'è l'autostima, come percepiamo il nostro valore?

L’autostima è il valore che una persona attribuisce a se stessa ed è data dalla differenza tra ciò che realmente si è, il sé reale, e ciò che si vorrebbe essere, il sé ideale. Tanto più la differenza è apprezzabile, tanto più bassa sarà l’autostima.

Ma da cosa dipende questa attribuzione di valore? In che modo una persona giunge a formarsi un parere su se stessa? E quanto l’autostima influisce sul nostro benessere psichico, sulle nostre motivazioni, sui nostri comportamenti, sulle nostre relazioni con gli altri?

Da cosa dipende l'autostima? E l'autoefficacia?

La stima di sé stessi scaturisce da un processo di auto-osservazione, da rimandi e confronti da e con l'ambiente circostante mediati da processi affettivi e cognitivi. Tra i molti fattori implicati, del tutto fondamentali sono i contesti in cui cresciamo con le relazioni che in essi si sviluppano e intercorrono, tra cui  il più importante è certamente  la famiglia e ciò che in essa accade.

Un contesto familiare  poco supportivo, scarsamente o per nulla validante o critico, con richieste di standard troppo elevati o difficili da raggiungere, ad esempio, sarebbe in grado di influire con segno negativo e in modo determinante sul grado di autostima.

Uguali o peggiori effetti li può produrre un ambiente rigido, poco flessibile, poco disposto a riconoscere l’alterità della persona e con ricorrenti modalità relazionali improprie come  squalifiche o, peggio ancora, disconferme .

Anche un ambiente familiare scarsamente autonomizzante, iperprotettivo, limitante o ansiogeno è in grado di influire negativamente sulla costruzione dell’autostima.

Quelli citati sono solo alcuni dei possibili fattori che, anche interrelati tra loro, sono in grado di interferire negativamente con la costruzione di un buon concetto di sé.

Viceversa, rispetto a quanto detto finora, un ambiente familiare supportivo e validante, è una base importante su cui porre le fondamenta di una buona autostima.

Anche i contesti extra familiari e le esperienze che in essi si vivono, costituiscono altre fonti che concorrono a plasmare la percezione che abbiamo di noi stessi.

Strettamente correlata all’autostima, anzi ne fa parte, è il senso di  autoefficacia ovvero il grado di fiducia  che nutriamo nelle capacità di padroneggiare noi stessi, il nostro comportamento, specifiche situazioni e richieste ambientali, di mettere in atto competenze e abilità, porsi obiettivi,  conseguire  risultati.

Il ruolo del confronto con altre persone sull'autostima

Il confronto con gli altri, è un altro elemento che ha a che fare con l' autostima. Quando è scarsa il confronto negativo è costante, andando a  confermare in modo ricorsivo il basso concetto di sé.
Il grado di autostima e di autoefficacia, hanno un’influenza determinante sul nostro comportamento, sulle nostre relazioni, su come le intendiamo e le viviamo,  sulle nostre motivazioni, sugli obiettivi che ci poniamo e sul modo in cui li perseguiamo.

Autostima bassa, autostima alta: come cambia il nostro comportamento

Se il nostro grado di autostima è basso, non saremo mai abbastanza bravi, perfetti, un errore sarà in grado di gettarci nello sconforto più cupo.
Un buon grado di autostima, viceversa,  ci permette di sentirci a nostro agio con noi stessi e di conseguenza con gli altri, ci rende più facile intessere i nostri rapporti col prossimo, di  porci e raggiungere obiettivi.

Se abbiamo un senso insufficiente del nostro valore avremo paura di sbagliare, saremo esitanti, sempre sulle difensive, penseremo che gli altri siano sempre pronti a giudicarci, e tutto ciò ci ritornerà indietro come un boomerang. Determineremo inconsapevolmente con il nostro comportamento  proprio ciò che temevamo.

Ecco spiegato allora come il nostro grado di autostima, sia in grado di permeare in maniera consistente la nostra vita e di influire sul nostro rapporto con gli altri, sul raggiungimento dei nostri obiettivi e, di conseguenza, anche sul nostro umore, sul nostro grado di benessere psichico. In effetti  la carenza di autostima risulta spesso  essere correlata, tra gli altri, a disturbi d’ansia e dell’umore.

Importante è dunque fare attenzione  a quello che pensiamo e ci diciamo su noi stessi, cioè al  nostro dialogo interno.
Ci congratuliamo con noi stessi quando raggiungiamo un obiettivo o siamo portati a considerare gli errori anche piccoli a criticarci? Non siamo mai contenti di come facciamo le cose? Siamo troppo esigenti con noi stessi? I nostri standard sono troppo elevati? Cosa ci dice la nostra vocina interiore?

Migliorare l'autostima è possibile?

Certamente sì, comprendendo ciò che sta dietro a un suo grado carente e lavorando sugli  aspetti che lo sostengono.

Cambiare, falsificare le idee e le convinzioni erronee che abbiano su noi stessi, smettere di criticarci, vedere il buono che c'è in noi, accettarci per come siamo, congratularsi per ciò che di buono facciamo, vivere un po' alla volta piccole esperienze positive che ci confermino le nostre abilità e capacità. Sono alcuni modi per alzare il grado di autostima.

In altre parole imparare a guardare a se stessi da un’altra prospettiva, positiva, comportandoci di conseguenza e vivendo esperienze diverse che ci aiutino a confermarci il nostro valore.

Cosa fare quando l'autostima bassa ci crea sofferenza

Quando il livello di autostima è tale da portarci sofferenza e incidere in vari modi sul nostro benessere psichico e sulla nostra qualità di vita è opportuno rivolgersi a uno  psicologo o psicoterapeuta  attraverso un percorso ad hoc ritagliato sul singolo caso e focalizzato su tutto ciò che fa da sfondo a un'aitostima carente e concorre a sostenertla e amplificarla.

L'approccio sistemico-relazionale che adotto si rivela molto efficace per lavorare sulla carenza di autostima e raggiungere gli obiettivi desiderati.

 

BIBLIOGRAFIA: Boscolo; Terapia sistemica individuale, Cortina